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L'Arbese ha offerto senza dubbio la peggiore prestazione stagionale: contratta sin dall'inizio, imprecisa sotto porta nelle poche occasioni create, confusa e rassegnata dopo il gol subito.
La prima ghiotta palla-gol della sfida capita sui piedi di Nando Rizzo che, appena dentro l'area, spreca malamente strozzando il tiro. Gli ospiti si fanno notare con una clamorosa traversa colta con un gran tiro dalla distanza: la palla colpisce la faccia interna del legno, picchia sulla linea di porta e, per buona sorte dei padroni di casa, fuoriesce. Nella ripresa le cose non migliorano. Dopo una fiammata iniziale di marca neroverde, è ancora il Gravis ad andare vicino al gol con un altro fendente da fuori area che centra in pieno la traversa, con Antonini battuto. E' il preludio al gol che decide un match che, oramai, pareva incanalarsi sul binario dello 0-0. L'azione scaturisce dalla fascia, con un cross a centro area dove è appostato l'attaccante del Gravis che colpisce di testa, imprimendo alla sfera una traiettoria a parabola che scavalca il portiere. A nulla rileva (se non ad accentuare la beffa) il fatto che la palla scodellata in area dal giocatore del Gravis, fosse stata recuperata dallo stesso 20 centimetri abbondanti oltre la linea del fallo laterale. Nessuna scusante è ammessa.
La reazione disordinata dell'Arbese non porta risultati concreti, fatta eccezione per un pregevole calcio piazzato di Del Mistro, sventato con un gran tuffo dall'estremo difensore avversario.
Da segnalare, per puro dovere di cronaca, un curioso deja vu, con la nuova espulsione del famigerato guardalinee ospite (prima dell'episodio che ha originato il gol!); il brav'uomo infatti si era già reso protagonista nella partita di un mese fa con il cartellino rosso che aveva dato il via al parapiglia che poi ha indotto l'arbitro a decretare la sospensione della gara. La sfida si conclude con numerosi cartellini gialli (generosamente elargiti dal direttore di gara), l'espulsione dell'allenatore avversario e l'incomprensibile allontanamento di un dirigente dell'Arbese (l'incolpevole Max). Difficile trovare una spiegazione per la situazione venutasi a creare che, a onor del vero, non pareva ipotizzabile neanche nel peggiore degli incubi. A questo punto non resta che appellarsi all'orgoglio dei giocatori...
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