
Blog Ufficiale dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Arbese Graphistudio (30.11.2007 - 02.07.2009)
ARBA (PN) – Questo primissimo piano non mente: gli occhi fluorescenti del bomber ci testimoniano che il radiolocalizzatore è attivato! In occasione dell'ultima gara di Campionato (Arbese-Real Castellana 3-0), il buon Nando Rizzo ha messo a segno una doppietta, portando così il proprio bottino personale ad otto centri stagionali tra Campionato e Coppa. L'ottima vena realizzativa che accompagna da sempre il "puntero", trova la sua ragion d'essere in quel curioso ed al tempo stesso sofisticatissimo sistema "radar" di cui madre natura, non si sa per quale arcano motivo, ha inteso fargli dono. Si tratta di un microprocessore posizionato sotto la superficie della corteccia cerebrale, in prossimità della ghiandola ipofisaria, che, una volta azionato, gli consente di individuare con precisione millimetrica e da ogni zona del terreno di gioco, la porta avversaria (anche con le spalle voltate o, addirittura, ad occhi chiusi). Ciò che impressiona maggiormente, però, è la prodigiosa capacità di percepire anche le minime contrazioni muscolari prodotte dai difensori o dai portieri avversari ogni qualvolta gli stessi versano in uno stato di tensione e/o d
ifficoltà; una preziosa risorsa che, come è evidente, gli permette di anticipare le intenzioni e sopraffare inesorabilmente lo sventurato contendente che gli si contrappone (esemplare, a tal proposito, la seconda rete siglata nell'ultima gara). Questa singolare peculiarità, perfezionatasi nel corso degli anni con l'esperienza accumulata sui campi di calcio (non stiamo parlando infatti di un atleta di primo pelo...), rende il bomber Rizzo un calciatore pressoché unico.
ARBA (PN) – Eccola di nuovo, finalmente, quella magica emozione che sa trasformare come d'incanto gli umori e contagiare il sorriso, che sa trasfondere fiducia ed entusiasmo e che lascia nell'animo quella gradevole sensazione di compiacimento: la vittoria... La squadra di Serafini l'ha ottenuta ieri con pieno merito, fornendo una prestazione convincente sia per il gioco espresso (ed i gol realizzati), che per la mentalità dimostrata sul campo. L'Arbese parte subito con il piglio giusto, imprimendo il ritmo voluto alla gara e costruendo due occasioni da gol con Nando Rizzo. E' proprio l'attaccante, alla mezz'ora, a sbloccare il risultato: sugli sviluppi di una pregevole azione in velocità, sfrutta una bella giocata in verticale di Antonini e insacca con un diagonale preciso. Passano solo cinque minuti e, su un ribaltamento di fronte, gli ospiti si vedono concedere un rigore molto dubbio, con il giocatore avversario che finisce a terra dopo un contrasto che ai più è parso regolare. Calcio dal dischetto, "Pagnoca" si distende sulla sua destra intercettando il tiro angolato e respingendo il pallone sui piedi dell'attaccante che ribadisce in porta e manda la sfera ad infrangersi sull'incrocio dei pali (ieri forse non era la sua giornata...). Prima del riposo Parutto, con un missile terra-aria telecomandato da oltre 35 metri, coglie una spettacolare traversa a portiere battuto. Si va negli spogliatoi sull'1-0.
ARBA (PN) - Sabato prossimo, presso il ristorante "Al Cacciatore" di Maniago, si terrà la tradizionale cena di Natale della Società. I giocatori saranno presenti al gran completo, accompagnati da mogli, figli e fidanzate, insieme alla dirigenza e ad una rappresentanza della tifoseria. Dopo la gara d'anticipo di campionato (14^ giornata, Arbese - Real Castellana), è prevista una rapida sosta al chiosco del campo comunale (con un tetto massimo di sei consumazioni cadauno), dopo di che avrà inizio a Maniago il "pellegrinaggio dell'aperitivo" che vede quali fermate obbligatorie: "Vecchia Osteria", "Leon d'Oro" e "Immaginario" (non si esclude la possibilità di ulteriori tappe facoltative su richiesta). L'itinerario alcolico, che sarà percorso rigorosamente a piedi, si concluderà presso il menzionato ristorante. Non mancherà neanche quest'anno, a serata inoltrata, l'incontro con Babbo Natale in persona per la bicchierata finale (lo vediamo ritratto nel momento topico dell'incontro tenutosi lo scorso anno).
ARBA (PN) – Esplode un caso clamoroso in casa-Arbese dopo la strabiliante prestazione offerta dal calciatore clautano Roberto Parutto, in occasione della sfida dello scorso 17 dicembre contro la Purliliese. Ma procediamo con ordine. La squadra neroverde, penalizzata dall'ingenua espulsione di un suo giocatore (di cui tacciamo il cognome che inizia per "R" e finisce per "izzo", di nome Cristian), si vedeva costretta nella ripresa a modificare il proprio assetto tattico per far fronte all'inferiorità numerica: tra le varie disposizioni impartite, mister Serafini provvedeva a dirottare l'attaccante Parutto - fin lì impiegato come vertice estremo del reparto offensivo - sulla fascia sinistra. Da quel momento in avanti il giocatore è parso essere provvisto del dono dell'ubiquità: lo si ritrovava in ogni zona del campo a ringhiare sugli avversari, sempre tonico e scattante; in più circostanze lo si è visto addirittura disimpegnarsi in difesa, lanciare se stesso ed andare a concludere l'azione in attacco. Le malelingue non si sono fatte attendere, insinuando da subito il sospetto che l'onnipresenza in campo dell'atleta potesse derivare dall'assunzione di sostanze dopanti! In realtà, le analisi incrociate ed il successivo controesame, hanno categoricamente smentito le infamanti accuse (sono infatti state rinvenute nel sangue solamente tracce di Merlot e Birra, sebbene in misura significativa). Ma lo stupore generale si è avuto quando un agente, insospettito dalla capigliatura mutevole del Parutto, ha sorpreso quest'ultimo nell'atto di caricare la borsa sull'auto, rinvenendo nel bagagliaio, stipati come animali, udite udite... i tre fratelli gemelli del calciatore!!! Incredibile ma vero!!! Questi ultimi, evidentemente, erano stati imboscati in panchina, pronti per essere utilizzati al momento opportuno nel corso della gara. I "Paruttos" sono come quattro gocce d'acqua: si tratta di un raro caso di parto plurigemellare (secondo la letteratura medica al mondo ci sono meno di 50 casi di parto quadruplo omozigote). I 4 sono registrati all'Anagrafe di Claut sotto un unico nome: Roberto Parutto, per l'appunto! La Procura della Repubblica ha dato immediatamente corso alle indagini del caso per accertare la sussistenza o meno di eventuali ipotesi di reato (si parla di "moltiplicazione dolosa di persona"). Decisiva per la scoperta degli inquirenti la grave ingenuità commessa da uno dei fratelli (il secondo da sinistra nell'immagine di repertorio scattata in occasione dei rilievi foto-dattiloscopici), che si è fatto inavvertitamente potare la folta e caratteristica chioma dal giardiniere di fiducia, finendo così per diversificarsi in modo evidente dagli altri tre "cloni". Si indaga ora anche per appurare se vi sia il concorso dei dirigenti della società calcistica di appartenenza, i quali però, va detto, non appena ricevuta la notizia, hanno immediatamente declinato ogni responsabilità («Ne abbiamo ingaggiato uno solo!», riferisce il Presidente Biasoni). Sconcerto ed incredulità nel mondo dello sport per una vicenda che non ha precedenti (l'unico caso analogo che torna alla memoria è quello dei famigerati fratelli Dalton). Ci si domanda a questo punto: cosa succederà ora al giocatore? Ma soprattutto, a quale dei quattro? Ciò che vi è di certo in questo momento, è che l'eventuale sanzione disciplinare, qualora si dovesse ravvisare la responsabilità dell'indagato, dovrà essere divisibile per quattro o per un multiplo di quattro. Restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi di questo singolare accadimento...
PORCIA (PN) – Non è semplice spiegare quello che è successo ieri pomeriggio a Porcia, ma il calcio ci ha ormai abituati a convivere con le situazioni più strane ed imprevedibili. Può accadere per esempio che una squadra ritrovi il morale perduto, lo spirito di gruppo e le giuste motivazioni anche dentro ad una sconfitta, l'ennesima (siamo a quota 7 in 13 gare!), e persino in spregio alla classifica che è lì, impietosa, a mostrare con sfrontatezza i numeri di una crisi profonda. E' proprio quello che è capitato ieri all'Arbese...
ARBA (PN) – Finisce nel peggiore dei modi l'attesa gara di recupero che poteva risollevare le già precarie sorti dell'Arbese. Quella stessa squadra che era stata dominata e sconfitta solo un mese fa (partita sospesa al 75' sull'1-0 per i padroni di casa, che fin lì erano stati protagonisti di un autentico monologo), esce dal Comunale di Arba con tre punti preziosi e, per le note vicissitudini, insperati.
ARBA (PN) – Con l'approssimarsi del Santo Natale, cominciano a fioccare gli appuntamenti di carattere eno-gastro-calcistico! Venerdì 14, dopo l'allenamento, la squadra sarà ospite presso il bar da Ennio in Piazza ad Arba, per una sobria e frugale cena. Il succulento piatto della serata è rappresentato dalle già note "seppie in umido" (cucinate dalla sapiente mano dell'oste), che saranno accompagnate da riso e piselli. Chi dovesse lamentare una qualsivoglia forma di intolleranza per il menù di cui sopra, è pregato di darne comunicazione tempestivamente: per i nostri raffinati amici sarà appositamente predisposta un'appendice in coda alla seduta di allenamento (un paio di orette circa, senza palla, con serie di allunghi e addominali), onde consentire loro di raggiungere i compagni nel dopo cena, quando le seppie saranno ormai solamente un pallido ricordo ed avrà inizio il tradizionale e prolungato rito del digestivo.
ARBA (PN) – L'Arbese stenta a trovare il passo giusto e lascia per strada altri due punti preziosi. Sfida all'insegna di un sostanziale equilibrio, anche se, tanto per cambiare, pesano sul risultato finale le nitide occasioni fallite dalla squadra di casa (da segnalare quella di Parutto, che calcia fuori a porta vuota, dopo aver saltato il portiere!). I neroverdi, che presentavano una formazione inedita a causa di squalifiche e infortuni (squadra modificata per 5 undicesimi rispetto a domenica scorsa), si dimostrano volenterosi ma ancora una volta poco concreti sotto porta. Gli ospiti si rendono pericolosi soprattutto sui calci piazzati, sui quali si fa trovare sempre pronto l'attento Antonini. Il campo allentato, battuto dalla pioggia per tutti i novanta minuti, non contribuisce a favorire lo spettacolo. Prosegue il digiuno del gol per la squadra di Serafini (siamo arrivati a 320'): ultima rete contro il Ricreatorio alla 9^ giornata! Unica nota positiva da segnalare, la prima gara portata a termine senza subire reti. Ora si attende il recupero di mercoledì sera contro il Gravis (gara sospesa lo scorso 11 novembre al 75', sull'1-0 per l'Arbese, per presunte intemperanze del pubblico), per tentare di riassestare l'ormai precaria classifica...
pore del salotto riscaldato dalla fiamma di un caminetto acceso, indossando l'inseparabile vestaglia di flanella rosa e calzando le mie morbide e ormai consumate pantofole in pelo di coniglio... rosa. Tutto ad un tratto, avverto dentro di me una pulsione fortissima e l'irrefrenabile istinto di riprendere in mano dopo lungo tempo lo strumento che mi ha accompagnato nel mestiere di una vita: la mia penna stilografica in metallo cesellato e radica... rosa! Per vincere il grigiore che viene dai deprimenti eventi della cronaca calcistica quotidiana, intendo narrare di questo stravagante e talvolta imponderabile "pianeta-calcio" che, al pari della vita, sa essere al tempo stesso spietato e ricco di umanità, sa alternare il cinismo alla solidarietà.
se"), ormai è solo un pallido ricordo. Durante gli allenamenti non si vede più scorazzare sul campo di gioco la sua leggendaria giacca a vento rossa, simbolo di speranza per gli umili e gli oppressi. Ebbene, amici lettori, è proprio nei momenti difficili come questo che i veri valori emergono dagli abissi e si affermano in tutta la loro immensa grandezza. Ecco allora che i compagni di squadra, sensibilizzati dal malessere di un uomo ormai alla deriva, anziché emarginarlo, si stringono tutti attorno a lui con spirito amorevole, riservandogli continue attenzioni (soprattutto con riguardo alle sue "dimenticanze"), rendendolo partecipe di ogni iniziativa benefica (in primis la colletta per la cassa sociale, alla quale offre un contributo essenziale) e rincuorandolo senza fargli mai pesare le frequenti amnesie.
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Pesante battuta d'arresto dei neroverdi che dopo la sconfitta di domenica scorsa ad opera della capolista Maniago Libero, cadono anche a San Vito per mano della Tilaventina. La sconfitta brucia soprattutto per il modo in cui è maturata. L'1-0 per i padroni di casa arriva al 30' del primo tempo, su un fortunoso rimpallo scaturito da una punizione dal limite. L'Arbese sciupa diverse occasioni per pareggiare e si divora letteralmente due clamorose palle-gol con Nando Rizzo, chiudendo la prima frazione di gara con lo svantaggio immeritato di un gol. La ripresa inizia con i neroverdi che si vedono negare un rigore per fallo su Marcolina, giunto a tu per tu con il portiere, e si gettano all'assalto prestando il fianco al contropiede degli avversari (due occasioni nette in pochi minuti). La partita si accende, anche sugli spalti, e a tempo scaduto l'arbitro concede un rigore inesistente ai padroni di casa, che sancisce il pesante 2-0 finale. Si conferma l'ormai cronica difficoltà ad andare a rete per la squadra di Serafini. Ora la zona play-off si è davvero allontanata...